lunedì 17 novembre 2008

Quelli che indietro non ci tornano

Gli italiani del Max Planck di Garching

Di fronte ad articoli come questo non so mai se essere felice o depresso.

domenica 16 novembre 2008

Heilmann "rilibera" Wikipedia

Scusate, non volevo...

Dopo aver scoperto che la voce sul proprio conto conteneva alcuni errori, Lutz Heilmann, deputato de "Die Linke", il partito populista di sinistra del panorama politico tedesco, ha intentato causa alla società che gestisce Wikipedia in Germania. Il tribunale ha così ordinato di vietare che la pagina www.wikipedia.de reindirizzasse alla pagina vera a propria della wikipedia tedesca (de.wikipedia.org).
La pagina in questione appare quindi posta sotto sequestro:

Screenshot della pagina di www.wikipedia.de sottoposta a seuqestro in seguito alla denuncia del deputato de Die Linke Lutz Heilmann


Nessuna conseguenza per i contenuti

L'azione intentata da Heilmann non ha però cancellato o reso inaccessibili le pagine dell'enciclopedia libera tedesca, che anche per tutto il tempo del sequestro sono rimaste raggiungibili all'indirizzo originale. I contenuti di tutte le Wikipedie, infatti, sono salvati su un server negli Stati Uniti e noon sono perciò soggette al diritto tedesco.

L'azione di Heilmann ha però avuto altre conseguenze:

  • L'articolo che lo riguardava e che conteneva i passaggi incriminati è stato revisionato.
  • L'azione ha scatenato un'ondata di proteste immensa. L'indice di gradimento di Heilmann è precipitato a tal punto e velocissimamente, facendo crescere un moto di indignazione senza precedenti, come se il deputato si fosse messo a prendere a calci un cucciolo di orso polare davanti alle teleccamere accese (corsivo da Focus.de).
  • Secondo quanto afferma la Heidenheimer Neue Presse, l'azione di Heilmann ha portato al quintuplicarsi delle donazioni a Wikipedia, che ha iniziato da poco l'annuale campagna di raccolta fondi. Se infatti di solito la Wikipedia tedesca raccoglie circa 3000 euro al giorno, sabato, in seguito alla chiusura della pagina web, sono arrivati nelle casse dell'Associazione Wikimedia.de ben 16000 Euro.
Stupito di aver provocato tanto rumore, Heilmann ha provveduto a ritirare la denuncia annunciando:
Der juristische Weg hat sich dafür insoweit als problematisch erwiesen, als durch die Struktur von Wikipedia die anderen Userinnen und User in Mitleidenschaft gezogen werden. Das war nicht meine Absicht.
[La via legale si è dimostrata problematica in quanto attraverso la struttura di Wikipedia gli altri utenti e le utenti hanno dovuto sopportare disagi. Ciò non era nelle mie intenzioni.]

Delle due l'una: o Heilmann era d'accordo con Wikipedia per fare pubblicità all'enciclopedia e allora siamo di fronte ad una trovata geniale, oppure il deputato de "Die Linke" ha molti soldi da buttare e un quoziente d'intelligenza un po' scarsino: poteva registrarsi gratuitamente e collaborare a cambiare l'articolo che lo riguarda. Avrebbe risparmiato un sacco di quattrini e si sarebbe esercitato in quella che, da noi, si chiama democrazia.

martedì 4 novembre 2008

Aver ragione e riuscire a finir nel torto

Sulla polemica Napolitano-Frankfurter Allgemeine


La notizia della polemica tra la Presidenza della Repubblica italiana e il quotidiano tedesco conservatore Frankfurter Allgemeine Zeitung è stata ripresa da praticamente tutti in Italia e ignorata in Germania. Sulla "Stampa" segnalo un commento di Gian Enrico Rusconi, profondo conoscitore dei rapporti tra Italia e Germania e certo non sospettabile di sentimenti avversi verso quest'ultima.

Anche se qui si è già detto che il giudizio della cassazione italiana è storicamente pericoloso e, probabilmente, legalmente sbagliato, non si può non aggiungere ora che l'articolo della "FAZ" è stupido, miope, arrogante e superficiale, che mischia fatti storici a piacimento e finisce per cadere nello stesso errore - rovesciato - della cassasione italiana, dando all'Italia di oggi la colpa e insinuando il dovere morale del risarcimento del "tradimento" del '43.

Di queste bestialità non se ne sentiva proprio il bisogno, cara FAZ.