venerdì 21 settembre 2007

Gabriele Pauli e Klaus Wowereit: il pettegolezzo entra in politica

Erotismo ed omosessualità per la scalata al potere


In questi giorni, mentre si mantiene teso il clima attorno al dibattito sulle misure antiterrorismo (l'uscita del ministro tedesco della difesa Jung meriterebbe un post: vediamo se ce la faccio), due personaggi hanno contribuito ad italianizzare un po' di più l'austera politica tedesca. Sono da una parte Gabriele Pauli (CSU), assessore provinciale di Fürth, città operaia del nord della Baviera, e Klaus Wowereit (SPD), dal 2001 sindaco di Berlino.

La prima riempie da mesi le prime pagine dei giornali con argomenti a metà tra il gossip e la politica, mentre il secondo si è aggiunto in questi giorni, dichiarando le proprie aspirazioni al ruolo di cancelliere della Germania legandolo all'osservazione che la Germania è ormai matura per un capo del governo gay. La stampa italiana ha ripreso queste uscite senza spiegare più di tanto il background in cui si vanno ad inserire e relegandole così a macchie di colore stonate nel quadro della politica seria e seriosa della Germania.

Gabriele Pauli: una donna che sa usare i media


Gabriele Pauli (CSU), assessore provinciale di Fürth, in Franconia. Gabriele Pauli, cinquant'anni portati molto bene, capelli rosso fuoco, aspetto giovanile e ammiccante, è salita alla ribalta delle cronache quando, verso la fine dello scorso anno, ha iniziato una battaglia personale contro il primo ministro bavarese Edmund Stoiber che ha portato alle dimissioni di quest'ultimo dopo 13 anni a capo della CSU e quindi alla guida della Baviera.
La battaglia contro Stoiber: Pauli come arma di Beckstein e Huber

Pauli si è fatta portavoce di un malessere che era molto diffuso nella CSU, partito-padrone della Baviera (sempre al potere dal dopoguerra, alle ultime elezioni ha raggiunto una maggioranza attorno al 60%), in cui Stoiber si comportava sempre più da monarca assoluto. Non bisogna però credere alla versione dei fatti che riporta spesso la stampa (vedi ad esempio la ricostruzione molto semplicistica di Taino sul corriere online del 21 settembre. Gabriele Pauli è stata usata (io sono convinto che si sia lasciata usare) come testa d'ariete per aprire un varco, ma il rovesciamento di Stoiber non sarebbe mai stato possibile se non vi fosse stato il volere politico della classe dirigente della CSU, a partire da quello che è destinato a prenderne il posto, il norimberghese Günther Beckstein, che non ha mai perdonato a Stoiber di aver rinunciato al ministero per l'economia nel governo nazionale guidato da Angela Merkel. Beckstein, che da anni ricopre il ruolo di ministro dell'interno della Baviera, sarebbe diventato capo del governo bavarese una volta che Stoiber avesse accettato l'incarico a Berlino. Stoiber rinunciò all'ultimo momento al dicastero spedendoci Michael Glos (ne abbiamo già parlato brevemente in un altro post) e Beckstein, che già si vedeva seduto sulla poltrona di Stoiber, rimase a fare il ministro degli interni. La vendetta è arrivata puntuale circa un anno dopo, quando, dopo aver constatato che Stoiber non era disposto a farsi da parte con le buone, una congiura di membri di grosso calibro della CSU, guidati da Beckstein e Huber, ha trovato in Gabriele Pauli la persona adatta ad aumentare la pressione su Stoiber. Pauli, semplice assessore provinciale, non avrebbe infatti mai potuto godere della risonanza di cui ha goduto, se non avesse avuto l'appoggio del vertice del partito. La politica di Fürth che ha un dottorato di ricerca in scienze politiche con una tesi svolta sulle Public Relations, ha colto l'occasione della sua vita e nel giro di pochi mesi è diventata una star.

Ha cominciato a dire che la base del partito voleva un ricambio al vertice e ha finito per accusare Stoiber di averla fatta spiare. Il partito le ha dato corda, amplificando le sue dichiarazioni e così quella che era cominciata come la lamentela di una sconosciuta politica di provincia è diventata una valanga inarrestabile. A febbraio di questo anno Stoiber ha annunciato che avrebbe rinunciato al suo incarico di primo ministro bavarese prima della fine della legislatura.

L'operazione di Beckstein e Huber si concluderà fra pochi giorni, quando il primo diventerà capo del governo bavarese e il secondo capo del partito. A questo punto Gabriele Pauli ha capito che rischiava di ritornare nell'anonimato da cui era venuta e ha deciso di giocare le sue carte, sfruttando la popolarità raggiunta per continuare a far parlare di sé. Sono arrivate quindi le cosiddette foto osé (osé per il gusto tedesco, se mi è consentito: si veda l'esempio pubblicato qui a fianco) Una delle foto osé di Gabriele Pauli, Copyright: Financial Times Deutschland e poi l'annuncio di volersi candidare alla presidenza del partito. Il tutto fuori dalle regole classiche della politica tedesca. Il motto di Pauli sembra essere quello di berlusconiana memoria: "bene o male, l'importante è che se ne parli". In questo contesto si inserisce la proposta dei matrimoni a tempo, che la stampa italiana (corriere, giorno, euronews) ha ripreso in questi giorni. Questa proposta fa parte del suo programma con il quale l'avvenente cinquantenne vuole candidarsi alla presidenza della CSU: una proposta assurda, fatta in un partito che si fa promotore dei valori cattolici e della tradizione. La proposta è chiaramente fatta apposta per provocare shock, per elevare l'indignazione e per attirarsi le critiche e il veleno della satira e infatti chi ha visto la conferenza stampa di Gabriele Pauli non ha potuto non notare il sorriso sornione che cercava di tenere a bada la rossa Gabriele. In breve la proposta è stata fatta per finire sulle prime pagine dei giornali, cosa non riuscita né a Huber, né a Seehofer, l'altro candidato alla presidenza. Le elezioni saranno vinte da Huber, su questo non sembrano esserci dubbi, ma questo sembra non importare molto a Gabriele Pauli, che sa di poter continuare a far carriera solo slegando la politica da se stessa. Per questo cavalca i temi che "fanno audience": tanto gossip, un po' di erotismo e una buona dose di falso femminismo (sostiene che le donne devono contare di più nella maschilista CSU, ma poi si presenta in un modo tutt'altro che femminile, in formato "domina" e "donna-oggetto-del-desiderio"). A prescindere dai contenuti, la signora ci sa fare...


[1. Continua...]

martedì 18 settembre 2007

In vacanza durante i primi giorni di scuola: interviene la polizia

Fanno marinare i primi giorni di scuola ai figli: genitori denunciati


Alcuni giornali non hanno mancato di dar risalto alla notizia che durante la prima settimana di scuola in Baviera un'operazione della polizia di Norimberga ha portato alla denuncia di oltre cento casi di ragazzi che hanno marinato la scuola.


Secondo quanto riportato dai media, la polizia della metropoli francone avrebbe fermato decine di famiglie con figli in età scolare all'aeroporto di Norimberga che stavano rientrando dalle vacanze a scuole già iniziate.


La legge in questi casi è molto severa e i genitori che volessero tenere a casa i figli per andare in vacanza fuori dai periodi di alta stagione devono richiedere autorizzazione scritta del preside della scuola frequentata dai figli, permesso che di solito non viene rilasciato.


Interrogati sui motivi del loro operato, i genitori sembrano essersi prodigati alla ricerca di scuse più o meno plausibili, dicendo di avere ottenuto il famigerato permesso o asserendo che il figlio si era ammalato in vacanza e perciò si era reso necessario un rientro posticipato. Delle oltre cento famiglie fermate nessuna è stata però in grado di produrre la certificazione necessaria allo scagionamento.


Bayerische Schulschwänzer-Initiative: l'iniziativa bavarese contro chi marina la scuola


E mentre queste famiglie attendono di sapere a cosa vanno incontro (si parla di una multa), lo stato Bavarese dichiara che non intende ammorbidire la linea dura che da anni tiene nei confronti dei ragazzi che saltano la scuola.


Proprio pochi giorni fa il ministro dell'interno della Baviera, Günther Beckstein (CSU), ha diffuso i risultati del lavoro della polizia in questo ambito. Secondo quanto annunciato da Beckstein nello scorso anno scolastico la polizia ha beccato oltre 2100 studenti che stavano marinando la scuola. Nella maggior parte dei casi la polizia ha agito in seguito alla segnalazione della scuola stessa. Studenti che erano in giro senza una giustificazione durante le ore di lezione sono stati accompagnati dalla volante della polizia direttamente a scuola.


Leggendo mi è venuto in mente quel mio compagno di liceo che tutti gli anni a febbraio si ammalava una settimana e se ne tornava dalla malattia abbronzato come se avesse fatto la settimana bianca...

giovedì 6 settembre 2007

La Germania fra il terrorismo di ieri e quello di oggi

30 anni di lotta al terrorismo


Il 5 settembre 1977 la RAF (Rote Armee Fraktion), un gruppo terroristico di estrema sinistra rapiva il presidente dell'associazione degli industriali tedeschi, Hanns Martin Schleyer. L'azione fu violentissima: il commando terroristico sparò pìù di cento colpi, uccidendo l'autista e la scorta di Schleyer.
Questo rapimento è l'inizio del Deutscher Herbst, il cosiddetto "autunno tedesco".

Deutscher Herbst: l'autunno caldo tedesco


Dopo 44 giorni di trattative, in cui i terroristi chiesero invano la liberazione di undici detenuti della RAF, il corpo privo di vita di Schleyer fu ritrovato nel baule di una macchina in Alsazia. Nel frattempo il cancelliere socialdemocratico Helmut Schmidt e il suo cabinetto di crisi si trovarono a fronteggiare anche il dirottamento dell'aereo della Lufthansa "Landshut", partito da Maiorca il 13 ottobre; un dirottamento conclusosi con la liberazione degli 86 passeggeri a seguito dell'irruzione di forze speciali di polizia dopo un'odissea di cinque giorni. Il dirottamento del Landshut non fu opera della RAF, ma di terroristi del Fronte Popolare di Liberazione Palestinese che però legarono la loro azione anche alla battaglia del terrorismo rosso tedesco.
Tre mebri della RAF (Andreas Baader, Gudrun Ensslin e Jan-Carl Rasper), in carcere in regime di massima sicurezza a Stoccarda e di cui con il rapimento di Schleyer si voleva ottenere la liberazione, morirono in cella nella stessa notte della liberazione del "Landshut". Ufficialmente si parlò di suicidio, ma ancora oggi non sono stati diradati tutti i dubbi sulla versione ufficiale; dubbi alimentati già al tempo, tra gli altri, dagli avvocati dei terroristi in carcere, tra cui Otto Schily, che oltre vent'anni dopo entrerà a far parte come ministro dell'interno del governo rosso-verde guidato da Schröder.

L'azione terroristica della RAF doveva continuare fino alla fine degli anni '90, quando gli esponenti della cosiddetta terza generazione decisero di sciogliere l'organizzazione. In un documento arrivato il 20 aprile 1998 al Bundes Kriminalamt si legge:

Vor fast 28 Jahren, am 14. Mai 1970, entstand in einer Befreiungsaktion die RAF. Heute beenden wir dieses Projekt. Die Stadtguerilla in Form der RAF ist nun Geschichte (Fonte: Wikipedia.de)

[Quasi 28 anni fa, il 14 maggio 1970, in un'azione di liberazione nacque la RAF. Oggi noi poniamo fine a quel progetto. La guerrilla cittadina nella forma della RAF fa ora parte della storia]

La nuova faccia del terrorismo


Il terrorismo politico degli anni settanta ha lasciato spazio negli ultimi anni al cosiddetto terrorismo internazionale, specie quello di matrice islamica. Questo cambiamento non ha risparmiato neanche la Germania, che per alcuni anni aveva creduto di godere di una specie di bonus dovuto all'aperto atteggiamento di miscredenza rispetto alla politica americana in Iraq e culminato con il rifiuto dell'ex cancelliere Schröder di partecipare alla seconda guerra del Golfo.

Ora sembra che le forze di polizia siano riuscite ad arrestare tre presunti terroristi che stavano preparando un attacco sul suolo tedesco con un quantitativo di esplosivo enormemente superiore a quello usato a Madrid. L'arresto dei tre giovani (tutti sotto i 28 anni) è avvenuto il 5 settembre scorso.

5 settembre 1977- 5 settembre 2007: solo una coincidenza?


La notizia dell'arresto dei tre presunti terroristi tedeschi ha avuto una vasta eco anche in Italia e non necessita, credo, di ulteriori informazioni. L'unico punto da precisare mi sembra quello relativo alla pericolosità dell'attentato: ai media italiani (vedi ad esempio il Giornale) è sfuggito il fatto che la polizia aveva da tempo provveduto a sostituire la miscela esplosiva con un preparato innocuo. Quello su cui però vorrei tentare di ragionare è la valenza politica di questo arresto.


Innazitutto la data: il 5 settembre era il trentesimo anniversario del rapimento di Schleyer. Tutti i media hanno ricordato l'evento. I giornali sono usciti con inserti speciali e molte pagine dedicate alla ricorrenza. I principali canali televisivi non hanno mancato la ricorrenza presentando approfondimenti e film. In un certo senso il ricordo del terrorismo rosso di trenta anni fa ha creato così una maggiore sensibilità al tema in generale e aperto la strada per tantissimi confronti e parallelismi. In secondo luogo il dibattito politico sul terrorismo, portato avanti da mesi all'interno e all'esterno della coalizione di governo è arrivato ora all'apice. Uno dei punti di maggior scontro è quello del livello di controllo che si vuole permettere allo stato, di cui forse la misura simbolo per eccellenza è la cosiddetta Online Durchsuchung cioè la possibilità per le forze dell'ordine di controllare, senza avvisare l'interessato, il computer di ogni persona sospetta. Sulla validità e operabilità tecnica del progetto (troiani allegati a mail di istituzioni) non mi pronuncio, anche se ho parecchi dubbi, ma sull'uso strumentale degli arresti del 5 settembre scorso mi sento di esprimere alcune critiche.

Il progetto di spiare segretamente il contenuto di computer di privati cittadini sulla base di un sospetto viene portato avanti con vigore e insistenza da Schäuble, ministro dell'interno della CDU, che da sempre si batte per una presenza più forte dello stato e delle forze dell'ordine nella vita quotidiana del popolo tedesco (in questo senso va intesa anche la sua ricorrente proposta di modifica costituzionale per permettere l'utilizzo dell'esercito per operazioni di polizia all'interno dei confini tedeschi). Dal punto di vista politico, poi, l'osservazione segreta online si presenta come un tema assai complicato, perché richiede da una parte un lavoro di persuasione all'interno della stessa CDU/CSU e perché, per via dei dubbi di costituzionalità, è legato anche alla ricerca di un'amplissima maggioranza in grado di approvare eventuali riforme costituzionali che si rendessero necessarie per la sua messa in atto. Inoltre, fra pochi mesi, inizia una serie di elezioni politiche regionali che vengono viste come il principio della prossima campagna elettorale nazionale. Una legge che vada a ledere in maniera così evidente e massiccia i diritti dei cittadini in prossimità di elezioni così importanti è quindi da raggiungere solo con il maggior consenso possibilie della popolazione e dell'opinione pubblica.

È proprio qui che si inserisce la ricorrenza del deutschen Herbst legata all'arresto dei tre presunti terroristi. L'autunno del '77 ha portato con sé un pacchetto di leggi speciali che lo stato si diede per combattere il terrorismo. I terroristi arrestati furono tenuti in un regime di assoluta isolazione, furono limitati i loro diritti e regolamentata in modo restrittivo la comunicazione con i loro avvocati. Cioè lo Stato non esitò ad intaccare la libertà del singolo cittadiino per dotarsi delle armi necessarie a vincere la battaglia contro il terrorismo rosso. Ora la storia si ripete. Davanti al pericolo del terrorismo, anche se di altra natura, il governo vorrebbe dotarsi di poteri speciali per poter meglio rispondere alla nuova minaccia che oggi viene certamente da persone che non lavorano più con il ciclostile. In un dibattito caldo da mesi, inserito in una prospettiva storica dall'anniversario del rapimento di Schleyer, si incastra perfettamente l'arresto dei tre ragazzi che stavano preparando un attentato sul suolo tedesco.

Impatto dell'arresto sull'opinione pubblica tedesca


Come è già successo con la regolamentazione del trasporto di liquidi in aereo dopo i (presunti) attentati sventati in Inghilterra, anche questo fatto ha contribuito in maniera notevole a cambiare l'umore dell'opinione pubblica. Se, infatti, fino alla fine di agosto la maggioranza, almeno a livello politico, era contraria alla online Durchsuchung (vedi ad esempio l'articolo di Heise.de), gli arresti del 5 settembre hanno rivoltato le statistiche e ora sembra che il 58% dei tedeschi sia favorevole.

Schäuble, il regista neanche troppo occulto dellintera operazione legata all'arresto dei presunti terroristi islamici sembra aver giocato bene le sue carte, visto che ora ha dalla sua non solo l'opinione pubblica, ma anche alcuni politici dell'opposizione, come Ehrhart Körting, l'equivalente del ministro degli interni del Land di Berlino.