lunedì 1 febbraio 2010

Machiavelli ai quattro cantoni

Si può commettere un reato per punire un reato?

In questi giorni qui si parla molto di un cd. È forse il cd più caro del mondo, in quanto la persona che lo possiede lo mette in vendita per 2,5 milioni di euro. E la Germania vorrebbe comprarlo, perché potrebbe valerne oltre 100 di milioni. Si tratta di una serie di dati rubati ad una banca svizzera, la HSBC, che servirebbero ad incastrare alcune decine di abbienti teutoni che hanno portato nelle cassaforti elvetiche parecchi milioni di euro, sottraendoli, così, al fisco tedesco.

Un'operazione simile era stata condotta dal ministero delle finanze tedesco oltre due anni fa con dati rubati in Lichtenstein e aveva portato ad una serie di processi importanti per evasione fiscale, che avevano coinvolto anche nomi di spicco come quello dell'ex capo delle Poste, Zumwinkel.

Ora si ripresenta l'occasione e con essa il dibattito: può uno Stato di diritto fare affari con un criminale (chi ha rubato i dati della banca) per combattere un crimine (l'evasione fiscale)? Partiti e politici divisi, popolo abbastanza compatto: la stragrande maggioranza di leali contribuenti è d'accordo con l'acquisto.

Contraria, naturalmente, la Svizzera, per cui la sicurezza del segreto delle sue banche corrisponde alla sicurezza nazionale. Il governo elvetico chiede anzi alla Germania di arrestare e consegnare la persona che ha commesso il reato perché possa essere processata in Svizzera.

Io sono d'accordo con gli svizzeri: la Germania arresti questo simpatico impiegato di banca che fa commercio di stringhe di dati e lo consegni alla Svizzera. Ha infranto la legge nel proprio Paese e per questo è giusto che venga punito secondo quella stessa legge. Però...
Però la Germania pretenda lo stesso comportamento dalla Svizzera: chieda l'arresto e la consegna dei cittadini tedeschi che hanno evaso le tasse: hanno infranto la legge del loro Paese e per questo è giusto che vengano puniti secondo quella stessa legge.