lunedì 7 gennaio 2008

Puri Purini sugli Italiani di Germania

L'ambasciatore italiano a Berlino si schiera contro l'articolo dello Spiegel


Buon ultimo, è arrivato anche il nostro ambasciatore in Germania a prendere posizione sulla questione sollevata da un articolo dello Spiegel di cui qui si è già discusso in più post.

In una lettera pubblicata dallo Spiegel l'ambasciatore italiano mandato a Berlino da Ciampi protesta per la generalizzazione effettuata dallo Spiegel. L'ambasciatore afferma:

Was ich dagegen bedauern muss, ist die Art, wie aus einer gravierenden soziologischen und bildungspolitischen Lage Schlussfolgerungen ins Feld der Kriminalität gezogen werden und pauschal darauf hingewiesen wird, dass Menschen, die sich in dieser Lage befinden, besonders anfällig für illegales Verhalten seien.

[Ciò che invece devo deplorare è il modo in cui da una grave situazione sociologica e di politica formativa si traggano conclusioni che portano nel campo della criminalità e si voglia indicare in modo generalistico che persone che si trovano in questa situazione sono particolarmente a rischio di assumere comportamenti illegali]

Puri Purini, che conosce bene la Germania, parla un buon tedesco ed è una persona distinta e intelligente, fa, con questa lettera, quello che uno nel suo ruolo deve fare, ma non aiuta certo la causa

Proprio l'equazione che lui mette in dubbio è invece, tremendamente vera. Come anche le polemiche di questi giorni sulle azioni di giovani criminali mostrano, la biografia di queste persone è sempre uguale, che siano emigranti o tedeschi con tendenze neonazi, tutte queste persone hanno storie di violenza e di fallimenti scolastici alle spalle, di povertà e di mancata integrazione. È quindi purtroppo vero che una situazione critica dal punto di vista sociologico e formativo comporta una probabilità molto più alta di assumere comportamenti criminali e negarlo come fa Puri Purini non è il modo giusto di difendere l'immagine dell'Italia in Germania.

Ho avuto occasione di conoscere personalmente l'ambasciatore e mi ha fatto una bella impressione. Mi è sembrato preparato, colto, attento, disponibile. Temo gli sia mancato però fino ad ora il tempo (o la voglia, perché di tempo in effetti ne ha avuto già abbastanza) per toccare con mano certe realtà di nostri connazionali qui in Germania (gli basterebbe ascoltare i suoi consoli, che fanno un buon lavoro e hanno il polso della situazione) e inoltre credo che sia purtroppo non esente da quella malattia tutta italiana dell'apparenza. In quella che lui ha dichiarato (giustissimamente, non mi stancherò mai di ripeterlo) come una delle priorità del suo mandato e che ricorda anche nella lettera allo Spiegel, ("die mangelhafte Integration junger Italiener im deutschen Bildungssystem" - la scarsa integrazione dei giovani italiani nel sistema scolastico tedesco) ha finora sparso alcune interessanti promesse (potenziamento delle strutture scolastiche bilingui) e presenziato ad alcuni teatrini di buoni sentimenti (ultimo dei quali quello commentato anche da Beda Romano), ma ancora si fatica a vedere un volere politico di cambiare le cose. 

Grazie ambasciatore, ma non serve criticare lo Spiegel (è stato fatto anche qui, ma su altri punti). È come prendersela con il termometro se la febbre è alta. 

Aspettiamo l'aspirina.