venerdì 13 luglio 2007

L'influenza delle chiese tedesche sulla vita politica del paese

Mixa: il vescovo che vuole il creazionismo nei piani di studio


Mons. Mixa, vescovo cattolico della città di Augusta, ha contribuito a rialzare un polverone che si era ormai calmato sul tema del creazionismo a scuola. Il titolare episcopale della diocesi bavarese è riuscito per la seconda volta in pochi mesi a catapultarsi nel cuore di un dibattito, o meglio, a diventare oggetto del dibattito stesso, pur non avendo contribuito a far nascere il dibattito stesso.


Un vescovo recidivo: la polemica sulla famiglia

La prima volta mons. Mixa era balzato agli onori delle cronache per la critica che aveva rivolto alla politica del ministro per la famiglia, Ursula von der Leyen (dei cristiano-sociali), che aveva combattutto una coraggiosa battaglia per ottenere un aumento dei fondi a disposizione per l'assistenza pubblica dei bambini in asili nido già a partire dal primo anno di vita. Per una serie di motivi complessi, infatti, la Germania ha un servizio pubblico in questo settore che è fortemente sotto la media dei paesi europei. Dal dopoguerra ad oggi accudire i figli in età prescolare è sempre stata una prerogativa della famiglia. Una prerogativa che, a fronte di una situazione sociale profondamente mutata (maggiore flessibilità, necessità di lavorare per entrambi i genitori, maggior numero di divorzi e di madri sole, minor disponibilità delle famiglie di origine ad aiutare), si sta trasformando in una condanna. Anche un partito conservatore come la CDU, a cui il ministro von der Leyen appartiene, ha preso coscienza di questo e, pur con parecchie difficoltà, sta cercando di formulare proposte di interventi sociali che siano al passo coi tempi.


Mons. Mixa si è inserito di prepotenza nel dibattito sul potenziamento degli asili nido (il ministro von der Leyen voleva inserire nella costituzione il diritto di ogni bambino ad avere un posto gratuito in un asilo nido) invitando lo stato a non intromettersi in queste cose, perché l'educazione dei piccoli è compito delle madri: togliere loro i figli subito dopo la nascita per affidarli all'educazione dello stato equivale a degradare le donne a macchine da parto (Gebärmaschine). Su questo tema invito a leggere anche il post di Gennaro Sposato, vice segretario dei DS Germania (Il post contiene anche un commento di Giovanni Boggero, di Germanynews, di opinone contraria.)


La polemica sul creazionismo

La seconda polemica che mons. Mixa è riuscito a cavalcare (ripeto, non a mettere in moto e questo è un aspetto che riprenderemo alla fine di questo post) riguarda l'introduzione del creazionismo nei piani di studio di biologia per le scuole superiori.


Creazionismo a scuola? cronologia del dibattito

Queste le date e gli avvenimenti principali del dibattito sul tema:


  • All'inizio di luglio un documento della Commissione Cultura del Consiglio d'Europa mette in evidenza, tra l'altro, che il creazionismo viene tollerato in alcune scuole superiori dell'Assia, come riporta la SZ del 2 luglio.
  • A questo reagisce il ministro per l'istruzione dello stato federale dell'Assia, Karin Wolff, che ha proposto di inserire il creazionismo nei piani di studio di biologia per le scuola superiori.
  • La proposta ha subito incassato le critiche di parecchi rappresentanti di varie forze politiche. A favore si è però espresso il Capo del governo dell'Assia, il cristiano sociale Roland Koch, compagno di partito della ministra.
  • Mentre la chiesa evangelica, per la quale Karin Wolff ha lavorato come insegnate di religione prima di entrare in politica, ha duramente criticato la proposta, mons. Mixa si è espresso positivamente sull'argomento. Da parte cattolica è da segnalare inoltre anche l'appoggio alle idee di Karin Wolff da parte di un teologo che si pone in modo diametralmente opposto al vescovo di Augusta, cioè Hans Küng.


Mentre Küng ha ridimensionato la notizia, chiarendo forse per primo che Karin Wolff non intendeva essere cavallo di troia dei creazionisti con la sua proposta, mons. MIxa ha cavalcato per la seconda volta in pochi mesi una polemica montata dai media per presentarsi come il paladino dell'intransigenza cattolica. In questo modo ha messo però a nudo la sua difficoltà e la difficoltà della chiesa cattolica tedesca di guidare il dibattito morale e politico. Il monsignore di Augusta si ritrova ora a dover difendere le sue posizioni, un compito scomodo reso ancora più difficile dal fatto che il ministro citato ha fatto pubblica ammissione, pochi giorni fa, di omosessualità, comparendo ad una festa pubblica con la sua compagna di vita. L'intransigente vescovo cattolico e la protestante lesbica... Siamo curiosi di vedere come ne uscirà questa volta mons. MIxa.