martedì 22 settembre 2009

Il fisco tedesco avrà la pressione bassa?

Bisogna credere a chi promette meno tasse?

In campagna elettorale uno dei temi a cui gli elettori sono più sensibili è certo quello di una riduzione della pressione fiscale. In vista delle elezioni di domenica prossima, i liberali della FDP ne hanno fatto un proprio cavallo di battaglia. Anche la CSU, che, a mio parere teme una grossa fuga di voti verso i liberali, si è affrettata, con Seehofer, a promettere meno tasse e si è distanziata in questo notevolmente dalla sorella maggiore CDU, il partito guidato da Angela Merkel che, invece, non ha voluto sbilanciarsi sul quando questo potrà avvenire.

Le due strategie sono state smascherate in modo abbastanza evidente nel corso del talk show politico Anne Will, in cui erano presenti gli attuali ministri delle finanze Peer Steinbruck e dell'industria Karl-Theodor zu Guttenberg, cioè le persone che al momento hanno più chiara la situazione delle casse dello Stato. Steinbrück, che in queste situazioni mostra sempre di essere più un tecnico che un politico, ha detto chiaramente che con l'attuale situazione qualsiasi alleggerimento della pressione fiscale è impensabile, visto che la Germania dovrà farsi carico il prossimo anno di debiti aggiuntivi per 100 milliardi di Euro.

Zu Guttenberg, per disciplina di partito, ha controbattuto, ma ha fatto capire a sua volta che, nei prossimi mesi, tagli e rinunce, anche dolorosi, saranno irrinunciabili. Quanto poco il neo ministro dell'industria zu Guttenberg creda al programma in materia economica presentato dalla CSU che prevede tagli all'IVA nei settori artigianale e gastronomico e un carico fiscale minore sui redditi da privati e da industria, lo dimostra il fatto che non fosse presente alla presentazione di questo pacchetto di promesse, avvenuto ieri a Monaco.