giovedì 24 settembre 2009

Pirati all'arrembaggio

Logo del partito I pirati (Die Piraten), candidato alle elezioni politiche tedesche del 27 settembre 2009

la linea sottile tra successo e fallimento


In questi ultimi giorni la stampa italiana sembra aver scoperto una nuova formazione affacciatasi da poco sul panorama politico tedesco: il Partito dei Pirati.
Il partito nasce nel 2006 sull'esempio del movimento sorto nei paesi scandinavi e si propone come difensore dei diritti dei cittadini nel nuovo mondo aperto da Internet. Una delle critiche mosse a questo partito è proprio la mancanza di una visione politica d'insieme: se da una parte hanno idee molto chiare sulla privacy, sul diritto all'informazione, sulla costruzione di una società dell'informazione e sulla funzione dell'educazione, dall'altra dimostrano di non avere progetti globali su altri temi importanti, come il mercato del lavoro, l'economia, la politica estera ecc.

I Pirati sono comunque riusciti a trasmettere alcuni messaggi chiari:

  • sono un movimento giovane
  • sono un movimento strutturatosi in partito secondo le regole della partecipazione diretta ed ugualitaria
  • sono l'unico movimento politico che conosce e sa sfruttare i nuovi media
  • sono indipendenti dai grossi potentati economici
Indipendentemente dal fatto se queste affermazioni corrispondano al vero o meno, è fuori di dubbio che molti ci credono. Soprattutto i giovani dimostrano di apprezzare questo partito: secondo le elezioni dei minorenni, un'iniziativa nazionale volta ad avvicinare alla politica i giovani, svoltesi pochi giorni fa con la partecipazione di oltre 50000 votanti, i Pirati avrebbero preso poco meno del 9%. [Fonte: http://www.gangwaycms.de/ergebnisse/html/index.htm]
Sondaggi ufficiali per le elezioni politiche del 27 settembre li attestano tra il 2 e il 3%.

I Pirati sono stati aiutati a mio avviso da alcuni fattori che vale la pena elencare:

  • l'assoluta incapacità della politica tradizionale di capire il mondo di internet
  • l'assoluta incapacità di gruppi di interesse economico, soprattutto le major della musica e del cinema, di cercare nuovi modi di gestione del proprio mercato
  • il buono sviluppo della rete ADSL in quasi tutto il territorio tedesco e il buon livello di alfabetizzazione informatica del popolo tedesco
  • la grossa pubblicità accordatagli dai media tradizionali, con la TV in testa, alla continua ricerca di qualcosa di interessante per vivacizzare i resoconti su una campagna elettorale inesistente
Difficilmente i pirati riusciranno ad entrare in parlamento, ma proprio la Germania fornisce un esempio storico molto interessante per cercare di interpretare il futuro di questa formazione politica: Die Grünen. I Verdi hanno una gestazione simile (movimento giovane, struttura orizzontale, concentrazione su un solo tema, distnaz dalla politica tradizionale) e la loro storia dimostra non solo come sia possibile crescere e maturare fino a diventare partito di governo, ma anche come sia possibile far entrare i propri temi nell'agenda di tutti gli altri partiti, tanto che oggi la politica ecologico-ambientale è parte fondante del programma di ogni partito.
La navigazione dei pirati potrebbe non finire domenica 27 settembre.